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Bernardo Bellotto, detto il Canaletto II (Venezia 1721 - Varsavia 1780), Veduta di Dresda |
Dresda rappresenta la resurrezione del sogno romantico
andato letteralmente in rovina e fumo durante i bombardamenti alleati del 1945.
Dalle sue ceneri la città ricca di palazzi rinascimentali, barocchi
e rococò, perla dell’Elba, è rinata come l’araba fenice. Con la Riunificazione
tedesca del 1990, Dresda ha riacquistato un posto di rilievo come uno dei
principali centri culturali, universitari, politici ed economici non solo
tedeschi ma europei.
Arrivando da nord si attraversa l’ampio ponte di Augusto (Augustusbrücke) che sfocia nel cuore
della Città Vecchia. Subito la meraviglia riempie gli occhi ed emoziona con la
maestosità degli edifici prospicienti: Ständehaus
(ex parlamento), il Palazzo Reale,
la Cattedrale cattolica della Santissima Trinità (Hofkirche), rinati e ricostruiti in tutto il loro splendore
barocco.
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Georgenbau, Haussmannturm e Hofkirche |
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Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832) |
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Bernardo Bellotto detto Canaletto II, Le rovine della Chiesa di Santa Croce, 1765 |
Passando sotto il varco del Georgentor nel bellissimo palazzo rinascimentale Georgenbau, parte del Palazzo Reale, si
entra nei vicoli che si aprono a ventaglio e portano a tutti i luoghi celebrati
da artisti come Goethe e Bernardo Bellotto (Canaletto II).
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Augusto II di Polonia detto il Forte (Dresda 1670 - Varsavia 1733), duca e Principe Elettore di Sassonia |
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Una delle nove sale del tesoro del museo delle Volte Verdi |
Tutto è concentrato nella Città Vecchia, ma la quantità di
opere architettoniche, scultorie e pittoriche è stupefacente per un luogo così
“intimo”. E’ una pia illusione quella di poter visitare tutto in un giorno.
Solo nel Palazzo Reale ci sono diverse esposizioni, la più famosa delle quali è
Il museo delle Volte Verdi (Grünes
Gewölbe), o del Tesoro, con ricchezze raccolte da Augusto II il Forte re di Sassonia e dai suoi discendenti da fare
invidia ad Alì Babà. Le altre esposizioni sono il Gabinetto delle Acqueforti,
il Gabinetto di Numismatica, la Biblioteca d’Arte e l’Armeria. Per una visita frettolosa occorre
mezza giornata.
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Cattedrale cattolica della Santissima Trinità, Hofkirche |
La Cattedrale
cattolica (Hofkirche) è un capolavoro romanico - barocco con uno svettante
campanile di 83 metri e uno stuolo d’imponenti statue tutte intorno al tetto
dell’edificio. Interessante la storia della sua costruzione. All’epoca, la
Chiesa di Nostra Signora (Frauenkirche) fu eretta nel 1726 dalla cittadinanza
protestante. Augusto il Forte era un principe elettore cattolico in una città
protestante, intollerante del cattolicesimo. Egli riuscì tuttavia a far costruire
questa cattedrale della Santissima Trinità in segreto – chissà come – verso la
metà del XVIII secolo. Distrutta completamente durante la seconda guerra
mondiale, è stata quasi completamente ricostruita e il magnifico organo
restaurato.
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Portale della corona, Zwinger |
Il complesso architettonico più singolare di Dresda è certamente
lo Zwinger, la grandiosa e stravagante
invenzione rococò dell’architetto di corte di Augusto II il Forte di Sassonia, Matthäus Daniel Pöppelman (Herford 1672 - Dresda 1736). Spettacolare
giardino d’inverno con enorme spiazzo per parate di corte, fontane, maestose
scalinate, gallerie e padiglioni degni di Versailles. Ecco alcuni tra i punti di maggiore
interesse; innanzitutto il Portale della Corona (Kronentor)
sormontato dalla corona aurea sostenuta da aquile.
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Torre del carillon, Zwinger |
Il Padiglione del Carillon (Glockenspielpavillon) con un gioco di quaranta campanelle in
porcellana di Meissen che suonano varie melodie.
Il Ninfeo (Nymphenbad),
sormontato da figure pagane di ninfe, cupidi, grotte, cascate, vasche e vari simboli creato da Pöppelman, adornato da seducenti opere scultoree di Balthazar Permoser (Salisburgo 1671 - Dresda 1732).
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Ingresso alla Pinacoteca dei Grandi Maestri |
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Jan van Eyck, Trittico di Dresda (ca. 1437) |
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Albrecht Durer, ritratto di Bernhard von Reesen, 1521 |
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Pieter Claesz, Natura morta (ca. 1625) |
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Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Charles de Soliers, Sieur de Morette (1534-35) |
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Rembrandt, Il figliol prodigo nella taverna (1635) |
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Pinturicchio, Ritratto di fanciullo (ca. 1500) |
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Tintoretto, Le musiciste, 2a metà del XVI secolo |
La Sempergalerie,
ala est dell’imponente complesso, ospita la Gemäldegalerie Alter Meister (Pinacoteca dei Grandi Maestri), una
delle maggiori collezioni mondiali di opere rinascimentali italiane,
fiamminghe, olandesi, spagnole, francesi e tedesche (opere di Tiziano,
Giorgione, Canaletto II, Correggio, Veronese, Tintoretto, Pinturicchio, Antonello
da Messina, Rubens, Rembrandt, Brueghel, van Dyck, van Eyck, Vermeer, Cranach,
Dürer, Holbein, ecc.).
Il dipinto più famoso è la Madonna Sistina di Raffaello (1512), enorme e celeberrimo dipinto che troneggia
alla fine di una fuga di sale, visibile fin dall’ingresso, con i due teneri ma
inflazionatissimi cherubini sognanti ai piedi della Vergine.
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Giorgione (ca. 1510, completata da Tiziano) |
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Jan Vermeer (ca. 1657) |
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Antonello da Messina (ca. 1476-77) |
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Lucas Cranach il Vecchio (1531) |
Incantano anche altre opere famose, come la Venere addormentata del Giorgione, la Donna che legge una lettera davanti alla
finestra di Vermeer, il San
Sebastiano di Antonello da Messina, la Venere
di Cranach e tutto il resto.
Lo Zwinger comprende anche altri musei: il Museo Zoologico,
il Salone della matematica e della fisica nonché la Collezione di porcellane (Porzellansammlung), una delle più straordinarie
esistenti, con delicati pezzi cinesi, giapponesi e di Meissen, dall’antichità fino al XVII secolo. La visita allo
Zwinger e a tutti i suoi musei è assolutamente consigliata a chi ha buone
gambe e un’intera giornata a disposizione.
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