Scambio
di case – Incontro con Inga a Malpensa / Scambio di chiavi e auto. Siamo al
nostro primo scambio di abitazioni con qualcuno che desidera trascorrere una
vacanza a casa nostra. Si tratta di una donna architetto che abita a Reykjavík,
Inga. Ci siamo conosciute tramite un sito specializzato in questo genere di
scambi e abbiamo cominciato a corrispondere. Siamo tutte e due alla nostra
prima esperienza. Abbiamo concordato date che vanno bene a entrambe le parti e
ciascuno si è organizzato prenotando voli, esprimendo le proprie esigenze,
curiosità eccetera. Arriva il giorno della partenza: ci incontriamo alla
Malpensa nella manciata di minuti tra il suo arrivo e la nostra partenza
(l’aereo è lo stesso), appena in tempo per vederci faccia a faccia per la prima
volta, scambiarci le chiavi e augurarci buone vacanze.
Arrivo
a Keflavík domenica ore 4 a.m. Atterriamo a Keflavík alle 4 di una domenica
mattina di fine giugno. Il cielo è chiaro quasi come in pieno giorno.
Nell’enorme parcheggio dell’aeroporto fatichiamo un po’ a individuare l’auto di
Inga che sarà nostra per i prossimi dieci giorni. Ci mettiamo in viaggio e
percorriamo i 50 chilometri che ci separano
dalla capitale islandese.
Centro città: negozi, gente, giovani, mercato (hákarl,
brennivin, pesce secco), maglieria artigianale. Il gentile piano di Inga prevede che oggi venga a
trovarci suo fratello, per familiarizzarci un po’ con la città e i suoi
abitanti. Facciamo colazione, diamo da mangiare ai pesci rossi e consultiamo le
cartine e le varie brochures. Il tempo è bello, anche se non si può dire che
faccia caldo. Ci saranno 10 o 12 gradi fuori, ma l’appartamento è molto caldo e
accogliente. Arriva il fratello, che lavora per una televisione, e ci racconta
un po’ di cose pratiche. Ha conosciuto Angelina Jolie e dice che è un tipo
molto in gamba, una brava attrice. Più tardi facciamo la nostra prima
passeggiata in centro. Notiamo che ci sono tanti giovani, tutti i negozi aperti
(è domenica) e l’ambiente è molto vivace.
Entriamo
nel mercato coperto nel porto, scopriamo un banco che vende una delle
specialità islandesi, la carne di squalo putrefatto (hákarl), tagliato a
cubetti e confezionato sottovuoto. Notiamo anche un coraggioso turista che si è lasciato convincere ad assaggiare la mefitica specialità. In una mano tiene uno stuzzicadente con sopra un
cubetto di pesce e un bicchierino di brennivin
(un’acquavite soprannominata “morte nera”) nell’altra. Molto risolutamente
infila in bocca il primo e subito dopo lo affoga nel secondo, non senza avere prodotto
un’espressione di estremo disgusto tra le due azioni. Per i locali, si tratta
di una specie di battesimo del fuoco, per dimostrare di essere uomini veri. Noi
che non lo siamo, acquistiamo un sacchetto di sfoglie di pesce secco,
probabilmente di eglefino, che sgranocchiamo passeggiando per la città,
un’abitudine locale.
Gradevole la passeggiata intorno al laghetto in cui si rispecchia la cattedrale e dove la gente va a nutrire le paperette. Molte boutique vendono bellissimi maglioni morbidi e supercaldi lavorati artigianalmente. Reykjavík è una città moderna e vibrante, dove natura e arte, tradizione e innovazione si fondono e producono opere notevoli, la più notevole di cui è la Hallgrimskírkja, una chiesa progettata da Guðion Samúelsson e completata nel 1983, che è anche la costruzione architettonica più alta del Paese con in suoi 74 m. Dall’alto della guglia più alta si gode di una vista impagabile su tutta la città.
Blue Lagoon – Piscina di Laugardalur (vasche a diverse temperature). Nei giorni successivi, oltre alla capitale, visiteremo i luoghi più attraenti per natura e arte nella regione occidentale del Paese. Innanzitutto l’Islanda è uno dei luoghi più sismici e “giovani” della terra. E’ in continuo divenire per costanti terremoti ed eruzioni. Il sottosuolo è un mare di magma molto vicino alla superficie, che produce fenomeni di getti di vapore (geysir), nonché un numero enorme di sorgenti calde un po’ dappertutto. Girando per l’Islanda si notano spesso sbuffi di vapore sia in città sia in aperta campagna. Queste sorgenti sono sfruttate per il riscaldamento geotermico del Paese, un autentico bonus, e come piscine termali per tutti. La più grande e famosa si chiama Blue Lagoon, si trova a una quarantina di chilometri dalla capitale, è alimentata dal contiguo impianto geotermico e la temperatura dell’acqua è di 37-39 °C. Grazie ai minerali presenti, il bagno nella Laguna Blu è benefico per la cura della psoriasi. Bellissima la sensazione di caldo che ti circonda mentre il volto è esposto all’aria frizzante. L’acqua ha un colore azzurro lattiginoso opaco, la sabbia morbida sul fondo invece è nera. Non è facile nuotare poiché la massima profondità non arriva a 2 metri, ma è estremamente piacevole per rilassarsi.
Oltre alla Laguna Blu visitiamo anche un
impianto cittadino, Laugardalur, dove,
oltre alla piscina olimpionica e a un parco acquatico, ci sono anche “mastelli”
a temperature diverse, da 30°C a 42°C, per cuocersi lentamente. Gli impianti
termali sono uno dei luoghi preferiti di socializzazione degli islandesi. Ci si
dà appuntamento in piscina e si trascorrono insieme momenti di relax.
Geysir-Gullfoss.
A un centinaio di chilometri a NE della capitale si trova il Circolo d’Oro formato da þingvellir, Geysir e Gullfoss. Il primo è il Parco Nazionale
fondato nel 1930 per preservare i resti del primo parlamento islandese
stabilito nell’anno 930 rimasto lì fino al 1798. Geysir si trova insieme a
Strokkur e una trentina di altri geyser in una zona geotermica molto attiva,
con eruzioni regolari di getti d’acqua calda che arrivano fino a 30 metri di
altezza e, nel caso di Strokkur, a una frequenza di 4-5 minuti. L’attività
vulcanica del sottosuolo influisce molto sulla frequenza e sulla portata dei
getti. Gullfoss è una meravigliosa cascata con un’immensa portata d’acqua
tumultuosa che affascina da tutte le angolature. La Natura è di certo l’artista
numero uno a cui si sono ispirati tutti gli altri artisti islandesi.
Shopping
Center Kringlan (bottiglieria nascosta); birra liberalizzata da 1989. Visto
che abitiamo in una casa vera e propria decidiamo di consumare i nostri pasti
quanto è possibile a domicilio. Usciamo solo una sera e andiamo in un
ristorante vegetariano indiano, non male. La spesa la facciamo nel grande
centro commerciale Kringlan, situato
in periferia, che comprende numerosissimi negozi, boutiques, caffè, ristoranti
e anche un supermercato completamente aperto, cioè senza un ingresso e
un’uscita suoi propri, ma da cui si può entrare in tutte le altre attività
commerciali senza prima passare per le casse. Un sogno per i taccheggiatori, si direbbe, ma
pare che qui il problema non esista. Come negli altri Paesi nordici, la vendita
degli alcolici – tranne la birra, liberalizzata dal 1989 – è una faccenda i
limiti della liceità. Le bottiglierie si trovano negli angoli più nascosti dei
centri commerciali, con le vetrine oscurate come da noi quelle dei sex shop.
Naturalmente nessuno può acquistare sostanze “intossicanti” se non è
maggiorenne e le bottiglie vengono consegnate incartate in modo assolutamente
anonimo. Noi ci sentiamo alla stregua dei maniaci etilisti quando entriamo nel
negozio proibito per comprare – a un prezzo astronomico – una bottiglia di buon vino rosso francese (italiano non c’è)
da portare a Steinunn, un’amica di Inga, che ci ha invitati a cena.
La cena è deliziosa e il vino si accompagna
molto bene. Parliamo d’arte, di musica (conoscono personalmente Bjørk, che
descrivono timidissima), di vacanze, dell’Islanda e dell’Italia. Ci riempiono
di consigli preziosi su cose da vedere durante il nostro soggiorno: il giardino
di sculture e il museo dedicato alle sculture di Einar Jónsson, il museo Asmunður
Sveinsson, la Galleria Nazionale, la galleria di Erró. E’ una delle serate più
piacevoli di tutta la vacanza. Dopo
qualche giorno ricambiamo l’invito a cena approfondendo la conoscenza reciproca
e confrontando le impressioni.
(Continua)
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