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Friday 5 December 2014

Cultura dimezzata





La tendenza generale, almeno in Italia, sembra essere quella di considerare la cultura come “cultura umanistica”, trascurando cioè il fatto che le scienze abbiano contribuito e contribuiscano alla sua formazione, anzi, ignorando che senza di esse la “cultura” sarebbe ben poca cosa.
 


E’ difficile immaginare la musica di Mozart come frutto di un’invenzione priva di una base prettamente algoritmica (Wolfgang Amadeus era un genietto matematico), o pensare che le opere di Jackson Pollock, nel loro apparente caos, non abbiano connotazioni profondamente scientifiche (fisici americani* hanno stabilito che alcuni dei suoi lavori mostrano la proprietà dei frattali in matematica, una proprietà della natura che si può definire artistica, irreplicabile).

Leonardo da Vinci, Codice Atlantico: "Homo vitruviensis"

Ricordiamo che il più grande genio della storia, Leonardo da Vinci, riassumeva in sé tutto lo scibile tanto umanistico quanto scientifico dell’epoca. E diversi altri geni sono esistiti prima e dopo di lui, tra cui Aristotele, Avicenna, Leon Battista Alberti, Michelangelo, Galileo, Cartesio, Pascal, Copernico, Francis Bacon, Newton, Leibniz, Goethe, Benjamin Franklin, Tagore, Rizal, Schoedinger…
Aristotele

Avicenna


Leon Battista Alberti
Michelangelo

Galileo

Copernico
Cartesio

Pascal

Leibniz
Goethe

Franklin
Rizal


Schroedinger


Tagore
 

Anche Umberto Eco può essere catalogato tra i geni poliedrici, almeno per avere scritto Il pendolo di Foucault, che si addentra nei misteri della fisica, dimostrando una certa competenza scientifica, nonostante il  bagaglio culturale squisitamente umanistico dell’autore.

L'originale pendolo di Foucault

Naturalmente pochissimi sono i geni universali se paragonati a un esercito di persone competenti in uno o alcuni campi specifici, anche se possono essere geniali nei propri ambiti, si capisce.

Primo Levi

Paolo Giordano
Il deficit che avverto in questo paese e in altri è l’”inferiorità” attribuita, forse inconsciamente, agli esperti in materie scientifiche e tecniche rispetto a filosofi, letterati, poeti, musicisti, artisti. Ci si dimentica che Carlo Emilio Gadda era un ingegnere professionista, così come Primo Levi era un chimico. Tra i nuovi scrittori italiani emerge il fisico Paolo Giordano, autore di uno dei romanzi più incisivi degli ultimi tempi, La solitudine dei numeri primi.

In Italia, del resto, i diplomati di scuola media più promettenti vengono indirizzati verso il liceo classico, mentre allo scientifico accedono i “secondi della classe”. Un sintomo da non sottovalutare.

 

DaniBlue

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