La tendenza generale, almeno in Italia, sembra essere quella
di considerare la cultura come “cultura umanistica”, trascurando cioè il fatto
che le scienze abbiano contribuito e contribuiscano alla sua formazione,
anzi, ignorando che senza di esse la “cultura” sarebbe ben poca cosa.
E’ difficile immaginare la musica di Mozart come frutto di
un’invenzione priva di una base prettamente algoritmica (Wolfgang Amadeus era
un genietto matematico), o pensare che le opere di Jackson Pollock, nel loro
apparente caos, non abbiano connotazioni profondamente scientifiche (fisici
americani* hanno stabilito che alcuni dei suoi lavori mostrano la proprietà dei
frattali in matematica, una proprietà della natura che si può definire
artistica, irreplicabile).
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Leonardo da Vinci, Codice Atlantico: "Homo vitruviensis" |
Ricordiamo che il più grande genio della storia, Leonardo da
Vinci, riassumeva in sé tutto lo scibile tanto umanistico quanto scientifico
dell’epoca. E diversi altri geni sono esistiti prima e dopo di lui, tra cui Aristotele,
Avicenna, Leon Battista Alberti, Michelangelo, Galileo, Cartesio, Pascal, Copernico,
Francis Bacon, Newton, Leibniz, Goethe, Benjamin Franklin, Tagore, Rizal, Schoedinger…
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Aristotele |
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Avicenna |
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Leon Battista Alberti |
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Michelangelo |
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Galileo |
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Copernico |
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Cartesio |
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Pascal |
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Leibniz |
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Goethe |
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Franklin |
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Rizal |
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Schroedinger |
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Tagore |
Anche Umberto Eco può essere catalogato tra i geni
poliedrici, almeno per avere scritto Il
pendolo di Foucault, che si addentra nei misteri della fisica, dimostrando
una certa competenza scientifica, nonostante il
bagaglio culturale squisitamente umanistico dell’autore.
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L'originale pendolo di Foucault |
Naturalmente pochissimi sono i geni universali se paragonati
a un esercito di persone competenti in uno o alcuni campi specifici, anche se possono
essere geniali nei propri ambiti, si capisce.
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Primo Levi |
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Paolo Giordano |
Il deficit che avverto in questo paese e in altri è l’”inferiorità”
attribuita, forse inconsciamente, agli esperti in materie scientifiche e
tecniche rispetto a filosofi, letterati, poeti, musicisti, artisti. Ci si
dimentica che Carlo Emilio Gadda era un ingegnere professionista, così come
Primo Levi era un chimico. Tra i nuovi scrittori italiani emerge il fisico Paolo
Giordano, autore di uno dei romanzi più incisivi degli ultimi tempi, La solitudine dei numeri primi.
In Italia, del resto, i diplomati di scuola media più
promettenti vengono indirizzati verso il liceo classico, mentre allo
scientifico accedono i “secondi della classe”. Un sintomo da non sottovalutare.
DaniBlue